Quesito n° 1
In riferimento alla procedura in oggetto si richiede la modalità di calcolo delle ipotesi di aumento del fatturato di anno dopo anno riportato nel conto economico (Allegato 8 A al disciplinare di gara) in quanto non specificate nell’articolo 4 del piano economico finanziario di massima (Allegato 8 al disciplinare di gara).
Risposta
Come si evince chiaramente dall’art. 4 dell’All 8 al D.G., “Il presente Piano Economico Finanziario di massima è finalizzato ad individuare la dinamica finanziaria generata dalla gestione del Servizio, tramite la predisposizione di un modello in grado di quantificare i costi di gestione e di manutenzione e di individuare l’equilibrio economico-finanziario complessivo dell’iniziativa”; l’attenzione della Stazione Appaltante è dunque rivolta principalmente a predisporre un modello al fine di fornire al Concessionario “un’ipotesi” di equilibrio economico-finanziario che perduri durante tutto l’arco temporale della concessione che, nel caso di specie, è molto lunga (il max previsto ex lege ben “9 anni”) e permette ampiamente all’aggiudicatario, di ammortizzare non solo l’investimento iniziale in attrezzature, stigliature ed ammodernamenti/personalizzazione dei locali, ma anche di generare profitti in modo permanente e costante data la posizione di “monopolista” assicurata in qualità di unico aggiudicatario all’interno della scuola.
Tale sostenibilità, calcolata in modo meramente “prudenziale”, è comunque individuata fin dal primo anno di attività in cui è stata stimata una produzione media di un fatturato di vendita, al netto di IVA, che scaturisce dagli acquisti potenzialmente effettuabili quantomeno dal 70% della popolazione scolastica (rif. a.s. 2022/2023 circa 730 persone – v. art. 3 “Contesto socio-economico” all.to 8 al D.G.) che spende appena € 1,80 i.e. procapite giornalmente (cioè meno di quanto costa un panino ed una bibita!!).
Il volume di affari del primo anno, stimato pari a € 165.564,00, è già in grado di coprire non solo tutti i costi della gestione caratteristica, ma soprattutto quei costi fissi, dovuti principalmente al pagamento del canone, ammortamenti degli investimenti iniziali e salari. Posto che i costi fissi rimangono costanti durante l’intera durata della concessione novennale, “considerate le dinamiche di vendita che conseguono ad una gestione oculata, attenta ma anche volta a migliorare la gestione e i servizi alla collettività, si può ritenere che il trend possa evolversi in senso positivo e possa sviluppare un aumento del fatturato tale da assicurare il rientro degli investimenti iniziali e la sostenibilità economico-finanziaria dell’intera gestione novennale” (leggasi le parti aggiunte sottolineate, in quanto refuso mancante nel Bando di gara).
Il trend evolutivo in senso positivo del volume d’affari è stato ipotizzato così previsto tramite una “costante di crescita” che tiene conto, non solo dei fattori legati alle capacità imprenditoriali dell’aggiudicatario e richieste anche nel bando quale prerequisito di accesso “requisiti di capacità tecnica e professionale” (v. art. 7 D.G. “Criteri di selezione”), ma anche dell’indice anagrafico della popolazione scolastica. Attualmente la scuola conta, probabilmente, il minimo storico delle iscrizioni, dato che, tuttavia, da un paio di anni ha invertito la tendenza ed è in minima ma in costante crescita; nel prossimo futuro la normativa ministeriale, già a far data dall’anno scolastico p.v., prevede un dimensionamento scolastico pari a poco più di 900 alunni minimo per scuola e come tale la percentuale dei potenziali clienti evidentemente tende a crescere. Il valore della costante è stata dunque ipotizzata prudenzialmente intorno all’ 1,5% annuo di crescita.
Giova al fine ricordare, così come specificato nei successivi artt. 6 e 7 del D.G. che, da un lato “sono stati stimati i ricavi e le principali voci di costo di cui il concessionario potrà tener conto per verificare la sostenibilità e il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario della gestione del Servizio.” e dall’altro “Le stime … indicate sono puramente indicative e dipendono da una pluralità di parametri, influenzati anche dalle scelte strategiche che il Concessionario adotterà per la gestione del Servizio, nonché dal numero degli utenti del Servizio e degli avventori che gravitano intorno alla vita dell’Istituto.” e che evidentemente “ … non impegnano in alcun modo l’Amministrazione e non costituiscono alcuna garanzia di corrispondenti introiti per il Concessionario, che assume interamente a proprio carico il rischio operativo inerente alla gestione del Servizio.”. “Il Piano Economico Finanziario di massima elaborato dall’Amministrazione ha il solo scopo di dimostrare la fattibilità “di base” dell’iniziativa”.
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